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STATI GENERALI PDF Stampa E-mail

Monti e Napolitano aprono gli Stati Generali del Vontariato

Monti: "Per la protezione civile una riforma per rafforzare l'efficacia nel monitoraggio, controllo e gestione delle emergenze". Napolitano: "Questa è l'Italia della solidarietà, dell'impegno civile, è l'Italia speciale e migliore".

Venerdì 13 Aprile 2012 - Attualità -

Si sono aperti oggi alle 16 i lavori degli Stati generali del Volontariato di Protezione Civile, a Roma presso Università degli Studi Roma Tre, nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia con il saluto e gli auguri di buon lavoro del Rettore Prof. Guido Fabiani.

A seguire ha preso la parola il Capo dipartimento Franco Gabrielli che rivolgendosi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed al Presidente del Consiglio Mario Monti ha portato il saluto di tutti i volontari di protezione civile italiani, rappresentanti dai 233 delegati presenti ai lavori.

Gabrielli ha fatto riferimento alla frase "migliorare la vita di tutti cominciando dalla propria" come frase emblematica ed estremamente significativa della realtà del volontariato di protezione civile volto a donarsi agli altri senza aspettativa di compenso, e ha specificato come questi Stati Generali non abbiano scopo celebrativo ma saranno occasione di riflessione e confronto.

"Si tratterà dunque - ha detto il prefetto Gabrielli - di un incontro non per o sul volontariato ma del volontariato".

Gabrielli inoltre ha ricordato i 4 argomenti di discussione decisi dai delegati (valori, rappresentanza, modalità operative e risorse) e di come i tantissimi contributi arrivati via web dai singoli volontari saranno a disposizione dei delegati. Il Capo dipartimento ha poi sottolineato la novità di questi stati generali e cioè il fatto che nessun funzionario del dipartimento o regionale regolerà le discussioni: i delegati lavoreranno in assoluta autonomia e l'ultimo giorno si trarranno e valuteranno le conclusioni tutti insieme.

Un caloroso saluto del capo Dipartimento è andato alla Sig,ra Franca Rampi (madre di Alfredo, il ragazzino la cui storia ed il triste epilogo tennero, nel giugno del 1981, l'intera Italia per giorni col fiato sospeso) ricordando come da uno straziante dolore la Sig.ra Rampi si sia messa a disposizione di tutti, senza accuse o recriminazione, per fondare una associazione che da allora si occupa di prevenzione e di educazione al rischio ambientale.

A seguire Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni, nel suo intervento ha ringraziato Gabrielli che: "ha voluto e pensato questa iniziativa, a 12 anni di distanza dagli Stati Generali di Orvieto". Errani ha sottolineato come il volontariato di protezione civile, con un milione e trecentomila uomini e donne e oltre 4000 associazioni, costituisca un tessuto sociale e civile ricco, che ora attende dalle istituzioni, risposte innovative anche in tema di rappresentanza, superando chiusure e limiti, laddove si verifichino.

"Oggi, a 20 anni dalla legge sulla protezione civile - ha proseguito Errani rivolgendosi a Monti e Napolitano - e ancor di più dopo la meritoria sentenza della Corte Costituzionale, si pone la necessità di una riforma per compiere un salto di qualità, mettendo a sistema i tanti fattori positivi e superando tutti i limiti che in questi anni sono emersi e che non si vogliono nascondere."

" Per questo, ha concluso Errani, apprezziamo la scelta del Governo di promuovere una riforma del settore, così come noi, l'Anci e l'Upi avevamo chiesto, consultando preventivamente la Conferenza Unificata. Sono convinto che ci siano le condizioni per fare con rapidità un lavoro positivo e per dare vita ad un provvedimento legislativo condiviso e meditato".

Simone Andreotti, presidente della Consulta del Volontariato ha rivolto un caloroso omaggio a Gabrielli definendolo come "il Capo Dipartimento di cui avevamo bisogno e di cui abbiamo bisogno". Andreotti ha dato ampio risalto all'importante lavoro e alle peculiarità del volontariato di protezione civile che "ha un forte senso delle istituzioni e del dovere" oltre ad un "elevato know how" che ne fanno un "patrimonio collettivo da tutelare, difendere e supportare". "Un patriottismo dolce - ha concluso Andreotti - fondato su solidarietà e amore per il proprio territorio senza distinzioni di genere, razza o credo politico".

Attesissimo il discorso del Presidente Monti, dal quale si aspettavano notizie circa il decreto di riforma sulla protezione civile discusso questa mattina in Consiglio dei Ministri.

Monti ha infatti riassunto i punti salienti della riforma: rafforzare l'efficacia nel monitoraggio, controllo e gestione delle emergenze. "È una riforma strutturale, il Governo intende richiamare l'attenzione di tutti i soggetti interessati", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "Lo schema di provvedimento che verrà discusso intende riorganizzare la struttura operativa e accelerare i tempi di azione della Protezione civile".

Monti ha ribadito che secondo la riforma passata in Cdm, il controllo resta prerogativa del capo del governo che può delegare al solo ministro dell'Interno.

Sarà potenziato il ruolo del Capo dipartimento con potere di emanazione delle ordinanze di protezione civile, che se emanate entro il ventesimo giorno dalla dichiarazione dello stato di emergenza saranno immediatamente efficaci, mentre quelle successive al ventesimo giorno saranno emanate previo concerto del Ministero dell'economia e delle finanze.

Monti ha poi accennato a nuovi criteri di riparto e gestione de Fondo nazionale per la protezione civile.

L'approvazione definitiva del provvedimento, da parte di un successivo Consiglio dei ministri, potrà avvenire dopo l'esame da parte della Conferenza Unificata Stato-Regioni che si terrà il 19 aprile. "Colgo un'assonanza tra la vostra funzione di volontari per la messa in sicurezza del territorio e la mia funzione di volontario, assieme al sistema politico e parlamentare, per la messa in sicurezza del Paese» ha detto infine il premier rivolto ai delegati. Questi stati generali saranno un cantiere di idee a cui il Governo guarda con fiducia. Grazie per essere italiani che amano l'Italia".

Ed infine il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accolto con calore dai volontati, facendo eco alle parole di Monti ha preso la parola per un saluto ed ha concluso la giornata.

«Se il professor Monti é qui come volontario io sono qui come un richiamato dalla riserva! Questa è l'Italia della solidarietà, dell'impegno civile, è l'Italia speciale e migliore".